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Stranezze ai tempi del Coronavirus
Chissà quanti, all’inizio della quarantena, hanno scelto di rimanere nella seconda casa a Bordighera o Piazza Brembana, dove magari si erano recati casualmente qualche giorno prima. “Beh-avranno detto- meglio chiusi in casa qui che in città” , magari confidando in qualche momento di libera uscita per passeggiare in riva al mare o su qualche sentiero di montagna. Poi il lockdown si è prolungato, ci si è accorti che i vestiti portati non bastavano più, troppo caldo fuori, con la primavera che incombe, e troppo freddo dentro, con i riscaldamenti spenti e che le proprie cose, le case e gli affetti alla lunga mancano. Chi magari aveva pensato a una vacanza fuori stagione dopo un po’ ha cominciato a pensare che “Beh, meglio chiusi a casa propria che qui, allora”.
Chissà cosa ha pensato, però, la coppia di giovani sposi sudafricani in luna di miele alle Maldive che si è ritrovata chiusa all’interno del resort senza poter tornare a casa propria. All’inizio, sfido chiunque, i due devono aver pensato “Eh, va beh, se ci tocca restare qui, restiamo qui” e supponiamo tutti il sorrisetto beffardo che deve essere spuntato pensando all’invidia di amici e parenti. I due ragazzi hanno raccontato al New York Times che, prima di partire, avevano avuto qualche dubbio ma che erano stati rassicurati dall’agenzia di viaggi sul fatto che non vi erano delle restrizioni sul volo e che, a fronte di qualsiasi problema, avrebbero avuto il rientro a casa garantito.
Ma evidentemente non è stato così e, man mano che il resort si svuotava, loro rimanevano lì, circondati da una schiera di camerieri desiderosi di far qualcosa per loro. L’articolo parla di un implorante istruttore di sub che li pregava di poter organizzare tour ed immersioni in mare. Nonostante le trattative con i consolati, a metà aprile i due erano ancora alle Maldive, condannati alla loro eterna luna di miele mentre il conto del resort continuava a salire, nonostante il forte sconto applicato per i giorni supplementari.
Insomma, ce li immaginiamo, a questo punto, come i due annoiatissimi Verdone e Gerini nel film “Viaggi di nozze” mentre chiamano gli amici, “’Ndo state? Che fate?” e che sognano, come non plus ultra del “famo strano” il divano della loro casa. Siamo certi che davanti alla porta della loro abitazione spiccherà un bel tappetino con scritto “Home, sweet home” ,